Giocare con l’arte? Ma
capiranno? Così piccoli, capiranno cos’è
l’arte?
Capire che cos’è l’Arte è una
preoccupazione (inutile)
dell’adulto.
Capire come si fa a farla è invece
un interesse autentico del bambino.
(Alberto Munari)
In questa frase di Alberto Munari, figlio di Bruno Munari, attento e competente osservatore degli apporti innovatovi e pedagogici del padre, è contenuto il principio del pensiero e del metodo "in progress" diffuso dall’artista negli ultimi vent’anni della sua vita, sperimentato nei laboratori plurisensoriali da lui ideati in tutto il mondo e conosciuti come laboratori "Giocare con l’arte".
Nella proposta iniziale dell’artista ,il "metodo Bruno Munari" ® consisteva nel promuovere, presso il bambino di età scolare, l’esplorazione attiva delle varie tecniche di espressione e comunicazione artistica, volta non tanto alla realizzazione di un’opera precisa, quanto alla presa di coscienza direttamente vissuta, ma libera da ogni preconcetto estetico o di mercato,della molteplicità e della varietà dei mezzi espressivi propri delle diverse forme d’arte anche quelle emergenti. "L’arte è un fatto mentale la cui realizzazione fisica può essere affidata a qualunque mezzo", scriveva Bruno Munari in Design e comunicazione visiva (Laterza 1968,p.70), spingendo artisti, insegnanti e chiunque fosse curioso a conoscere le zone inesplorate delle tecniche e dei materiali, rimanendo consapevole, però, che si possono far sperimentare le tecniche , ma non si può insegnare l’arte."L’arte c’è o non c’è. Sarebbe come spiegare lo Zen" (op.cit.,p.10).
Dal 1977 sono stati progettati e realizzati diverse tipologie di laboratorio da quelli di comunicazione visiva a quelli plurisensoriali (storia dei laboratori).
Il metodo Bruno Munari ®, oggi, si è arricchito di una nuova visione teorico-critica ed epistemologia-operativa voluta dal figlio dell’artista Prof. Alberto Munari e dalla moglie Prof. Donata Fabbri. L’apporto innovativo consiste nel promuovere,accanto al fare e allo sperimentare attivamente le azioni-gioco insegnate da Bruno Munari, una meta riflessione sul suo metodo e la condivisione di valori etici che appartengono a una precisa cultura del rispetto di sé e degli altri, valori nutriti dalla maggior consapevolezza che il proprio agire deriva da un pensare meno condizionato, capace di scegliere, di "fare da sé se stesso".